Descrizione

Questo fungo magico appartiene a una varietà molto speciale di Psilocybe cubensis sudafricana, peraltro la prima varietà psichedelica che abbia origine nel continente africano. I funghi della psilocibina originali sono stati raccolti nel gennaio del 2002 a Transkei, nella selvaggia regione costiera del Sud Africa. I funghi magici crescevano direttamente dal letame, all’ombra degli alberi.

I corpi del frutto sono di taglia media, hanno il gambo piuttosto solido e leggermente contorto. I giovani esemplari hanno il cappello di un luminoso marrone aranciato, che in seguito schiarisce fino a diventare quasi bianco. Una caratteristica dei funghi magici è il modo in cui il velo rimane connesso al cappello per lungo tempo, prima di lacerarsi e lasciare residui sul gambo e sul cappello. Quasi tutte le varietà di Psilocybe cubensis hanno il velo che si lacera a partire dal cappello e rimane sul gambo. Il micelio che cresce sull’agar ha una struttura molto rizomorfica (la crescita rizomorfica è segno che il micelio fruttificherà bene, con filamenti simili a piccole dita o a funi che si estendono dalla lanugine bianca…).

La coltivazione è molto simile a quella delle altre varietà di Psilocybe cubensis, sebbene ci si debba aspettare la formazione di overlay e stroma. Il trattamento con shock da freddo non sembra avere alcun effetto su questa varietà. L’overlay impedisce l’annaffiatura, ma il micelio, crescendo incontrollatamente, agisce da barriera anti-contaminazione, proteggendo il substrato. La resa è comunque notevole, soprattutto considerando che si tratta di una varietà di Psilocybe cubensis. Non appena i funghi magici vengono estratti dallo strato di copertura del micelio, strappano lo strato di copertura sottostante, rendendo possibile l’annaffiatura. Questi funghi magici si macchiano di un blu profondo quando si ammaccano.

Queste spore sono solo per lo studio al microscopio.